Quando si torna ad essere fertili dopo il parto? Si può rimanere incinte in allattamento?
I metodi naturali sono un’opzione valida in questa fase?
Mille domande ruotano intorno alla tematica “ciclo mestruale e allattamento“.
Partiamo dal principio. Ci sono alcune considerazioni che è bene tenere a mente.
La prima è che il ritorno della prima mestruazione dopo il parto (chiamata anche capoparto) è estremamente variabile da donna a donna: ci possono volere solo alcune settimane, a volte mesi e talvolta anche anni. Il periodo di amenorrea post parto può quindi prolungarsi in base a molteplici fattori.
La seconda considerazione è che in alcuni casi si può comunque rimanere incinte durante l’allattamento, anche prima della comparsa del capoparto. E questo perché l’ovulazione precede sempre la mestruazione e potreste anche non accorgervene.
Da cosa dipende un ritorno più o meno veloce della fertilità dopo il parto?
Essenzialmente dall’allattamento e più nello specifico dal tipo di allattamento (esclusivo, misto, formula) e da quanto frequentemente e a lungo la mamma allatta il suo bambino.
Cosa accade a livello biologico durante una poppata? Ogni volta che il bambino si attacca al seno vengono rilasciati alcuni ormoni tra cui la prolattina e l’ossitocina che inibiscono il rilascio dell’ormone luteinizzante (LH) responsabile dell’ovulazione. Per questo motivo la lattazione inibisce, in parte, l’ovulazione.
Frequenza delle poppate: è il fattore che più influisce sul ritorno dell’ovulazione. Più frequentemente il bambino si attacca durante le 24 ore, più è alta la probabilità che l’ovulazione sia soppressa. Più aumentano le pause tra una poppata e l’altra più è probabile che si vada incontro ad un ritorno dell’ovulazione. Nei paragrafi successivi parleremo nuovamente di frequenza delle poppate in merito al LAM (metodo dell’amenorrea da lattazione).
Durata dell’allattamento: vien da sé che più a lungo si allatta (in termine di mesi) più è probabile che il periodo di amenorrea si prolunghi. Ricordiamo però che la frequenza delle poppate rimane il fattore più influente.
Tipo di allattamento: il tipo di allattamento influenza il ritorno della fertilità per il meccanismo sopra citato (suzione-rilascio di prolattina-inibizione dell’LH). Di conseguenza le mamme che allattano in maniera parziale o che non allattano dovrebbero aspettarsi un ritorno delle mestruazioni più precoce. Così come la diminuzione del numero delle poppate in occasione dello svezzamento o il prolungarsi delle ore di sonno notturno del bambino può portare al ritorno della fertilità.
Lam: metodo dell’amenorrea da lattazione.
In che cosa consiste? Abbiamo capito che subito dopo il parto segue un periodo di amenorrea, cioè assenza di mestruazioni. Quanto può durare questo periodo di amenorrea dipende dal tipo di allattamento e dalla frequenza delle poppate.
In base a queste osservazioni ci si è chiesto se l’amenorrea da lattazione possa risultare efficace come metodo contraccettivo. Sono stati condotti diversi studi che hanno confermato come l’allattamento esclusivo al seno, in assenza di mestruazioni, e secondo i criteri che elencheremo di seguito, sia efficace al 98% nel proteggere da una gravidanza.
Quali sono i criteri affinché questo metodo risulti davvero efficace?
• il bambino ha meno di 6 mesi. Dopo i 6 mesi questo metodo non è più applicabile
• non è comparso il capoparto ossia non hai avuto sanguinamenti dopo la fine delle lochiazioni
• allatti al seno in maniera esclusiva e a richiesta, cioè offri il seno al bambino ogni volta che lo richiede. Il bambino non prende nè aggiunte di formula nè liquidi/pasti sostitutivi, tisane ecc.
• gli intervalli tra le poppate non sono mai superiori alle 4 ore di giorno e alle 6 ore di notte. Anche un solo episodio in cui questo intervallo si prolunga (ad esempio il bambino comincia a dormire di più di notte) può ridurre l’efficacia del metodo.
Tracciare il ciclo mestruale in allattamento
È possibile tracciare il ciclo mestruale in allattamento? Si è possibile e può aiutare a comprendere maggiormente se c’è un ritorno o meno della fertilità. E' anche possibile abbinare il metodo LAM ad un metodo sintotermico.
Naturalmente può essere stressante e faticoso monitorare il ciclo nelle prime settimane/mesi di vita del bambino per cui valuta se nel tuo caso è un'opzione percorribile o meno.
Muco cervicale e temperatura basale dopo il parto. Come cambiano?
Muco cervicale: in genere si consiglia di monitorare da subito questo parametro una volta finite le lochiazioni (perdite siero-ematiche che si protraggono in genere per 4-6 settimane dopo il parto). Dopo il parto in genere segue un periodo di sensazione di asciutto-assenza di muco cervicale che può protrarsi anche per alcune settimane. Oppure possono verificarsi due situazioni:
Una in cui la donna vede lo stesso tipo di muco (spesso appiccicoso) per diverse settimane, senza nessuna variazione.
In altri casi invece assistiamo ad una variazione frequente di tipo di muco, intervallati magari da periodi di asciutto, motivo per cui per alcune donne può essere difficile basarsi su questo metodo dopo il parto. Talvolta i tentativi da parte del corpo di ovulare possono manifestarsi come la comparsa di ripetuti episodi di muco cervicale fertile (che riflette l'innalzamento della quota di estrogeno).
Qualsiasi perdita ematica dopo le 8 settimane dal parto, anche se di lieve entità, deve essere considerata come un potenziale ritorno della fertilità.
Temperatura basale: se stai allattando in modo esclusivo potresti voler aspettare a rilevare la temperatura corporea finché non avverti i segnali di un possibile ritorno della fertilità: come regola generale potresti aspettare 10-12 settimane dopo il parto oppure iniziare la misurazione quando inizi ad osservare del muco cervicale (questo ti permetterà eventualmente di confermare o meno l'ovulazione).
Anche in questo caso, dopo il parto le temperature potrebbero fluttuare (come in un pattern anovulatorio) discretamente finche non avviene la prima ovulazione.
Talvolta le grandi variazioni dei bio-marcatori rendono il monitoraggio del ciclo mestruale in allattamento una sfida: ciò non significa che non sia possibile, ma che devono essere applicate determinate regole che si discostano da ciò a cui siamo abituate.
Queste regole variano in base al tipo di metodo utilizzato pertanto risulta necessario rivolgersi a professionisti esperti che vi illustrino esattamente come comportarsi in questi casi.
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