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Dolore, rapporti sessuali e contraccettivi ormonali


Forse vi state chiedendo esattamente cosa hanno a che fare questi tre elementi tra di loro. In una parola, moltissimo.


Può essere che nella vostra vita abbiate provato dolore durante un rapporto sessuale, oppure che vi sia capitato di notare un calo del desiderio sessuale, della libido. Magari è successo solo in poche occasioni.


Per alcune non è così, purtroppo: ci sono moltissime donne, infatti, che soffrono quotidianamente di dolore durante i rapporti sessuali, di calo del desiderio associato talvolta ad altre condizioni come la secchezza vaginale. Stiamo parlando di donne giovani, in piena vita fertile, che spesso si rivolgono a dei professionisti per cercare di risolvere il problema ma si sentono rispondere che “va tutto bene”, “che devono solo cercare di rilassarsi”, “che forse sono solo troppo stressate”. Vi è mai capitato?


Altre, invece, preferiscono non parlarne e l’argomento diventa tabù. Ma il dolore rimane.

La risposta è solo una: il dolore durante i rapporti sessuali (dispareunia) non è mai normale. Che sia un dolore localizzato all’introito vaginale, che sia un dolore profondo, vi è sempre una causa che andrebbe indagata (e quella causa non siete voi).


Si potrebbe parlare dell’argomento per ore e ore per cui oggi voglio focalizzarmi su un aspetto particolare di questa questione così spinosa: esiste una correlazione tra desiderio sessuale, dolore durante i rapporti e uso di contraccettivi ormonali (tipo la pillola?). La risposta è sì.

Innanzitutto partiamo parlando di uno degli elementi maggiormente coinvolti nel processo di risposta sessuale: il testosterone. Sicuramente hai sentito parlare di questo ormone in ambito maschile, ma ti assicuro che il suo ruolo nell’universo femminile è fondamentale perché è responsabile del desiderio sessuale, della libido e della gratificazione sessuale.

Cosa succede quando si assumono contraccettivi ormonali? Viene soppressa la produzione di testosterone nelle ovaie e nella corteccia surrenale e i livelli di una proteina chiamata globulina legante gli ormoni sessuali (SHBG) aumentano: il suo ruolo è legare il testosterone libero in modo che il nostro corpo non possa utilizzarlo. Maggiori livelli di SHBG sono quindi correlati a minor presenza di testosterone. Purtroppo, secondo diversi studi, i livelli di questa proteina continuano ad essere elevati anche dopo anni dalla sospensione della pillola (da 1 a 5 anni).  In un ulteriore studio che indagava, invece, le modificazioni endocrine e metaboliche indotte dagli estro-progestinici in donne affette da PCOS, questo effetto collaterale sembrava prolungarsi fino a 10 anni dopo la sospensione della pillola!


Secondo ulteriori ricerche, l’uso dei contraccettivi ormonali è in qualche modo correlato anche al rischio di sviluppare una patologia chiamata vulvodinia (malattia che colpisce l’area vulvare femminile determinando dolore, bruciore, fastidio, influisce in modo significativo sulla qualità di vita e sulla sessualità della donna) soprattutto se l’uso del contraccettivo è iniziata prima dei 16 anni.

Ciò è dovuto in particolare al fatto che i contraccettivi ormonali possono, in molti casi, rendere più atrofici i genitali esterni femminili: diminuiscono il volume del clitoride (del 20%), lo spessore delle piccole labbra, la vascolarizzazione della vulva e del vestibolo e, infine, portano ad una riduzione dell’introito vaginale che può essere maggiormente associata a rapporti dolorosi.

La combinazione dei diversi fattori porta quindi molte donne a sperimentare secchezza vaginale, scarsa lubrificazione, rapporti dolorosi e in generale un calo del desiderio e della libido dovuto all'assunzione di contraccettivi ormonali.


Tutti questi dati sono sufficienti per farci comprendere quanto i contraccettivi ormonali possono influenzare in modo negativo la nostra sessualità agendo su diversi fattori ormonali e fisici. Eppure sono ancora pochi i professionisti che menzionano questi effetti collaterali attraverso un adeguato counselling alle pazienti, soprattutto a quelle molto giovani.

Allo stesso modo non è infrequente che la paziente tenda a non parlare di questi argomenti per paura di essere giudicata, sminuita, non creduta, attribuendo il problema a qualche disturbo psichico-emotivo, con ripercussioni non indifferenti sulla qualità della vita sessuale e di coppia.


Bibliografia:

  • "Influence of oral contraceptives on anthropomorphometric endocrine and metabolic profiles of anovulatory polycystic ovary syndrome patients" Miranda G. Mes-Krowinkel, M.D., Yvonne V. Louwers, Ph.D., Annemarie G.M.G.J. Mulders, Ph.D., Frank H. de Jong, M.D., Ph.D., Bart C.J.M. Fauser, M.D., Ph.D., Joop S.E. Laven, M.D., Ph.D. (2014)

  • "Use of Oral Contraceptive Pills and Vulvar Vestibulitis: A Case-Control Study." American Journal of Epidemiology.Bouchard, C.. (2002).

  • "Testosterone influences libido and wellbeing." Trends in endocrinology and metabolism: TEM. Davis, Susan & Tran, Jane. (2001).

  • "Impact of Oral Contraceptives on Sex Hormone-Binding Globulin and Androgen Levels: A Retrospective Study in Women with Sexual Dysfunction." The Journal of Sexual Medicine. MD, Claudia & MS, Sarah & MD, Gemma & MD, Dongwoo & MD, Ricardo & FACE, Andre & MD, Irwin & Panzer, Claudia & Wise, Sarah & Fantini, Gemma & Kang, Dongwoo & Munarriz, Ricardo & Guay, Andre & Goldstein, Irwin. (2006).

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