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E' possibile monitorare la temperatura basale se si soffre di PCOS?

In questo articolo vi ho parlato di quella che era la mia personale visione, ma anche la mia storia in merito alla PCOS, una sindrome che spesso lascia noi donne in balia di questi ormoni ballerini senza mai sapere quando e se arriverà il prossimo ciclo mestruale. Un ritmo fuori dal nostro controllo che ci porta a sconnetterci dal nostro corpo.


In occasione del mese della consapevolezza sulla PCOS, ho scritto un altro articolo per voi su questo tema. Spero possa esservi utile se soffrite di PCOS o se siete alla ricerca di una gravidanza.


Temperatura basale e ovulazione

Lo strumento che mi ha ridato la possibilità di monitorare il mio ciclo mestruale e renderlo non più così imprevedibile è diventato poi il mio lavoro quotidiano. Sto parlando del metodo sintotermico e in particolare del monitoraggio della temperatura basale (per sapere di cosa si tratta clicca qui). Per le donne affette da sindrome dell'ovaio policistico può essere davvero un'impresa riuscire a monitorare e interpretare il grafico dell'andamento della temperatura basale ma con le giuste dritte e il supporto di un esperto non è poi così difficile come sembra.


In questo articolo ho spiegato come, in una donna in età fertile con cicli ovulatori, sia possibile individuare due fasi: una che precede l'ovulazione caratterizzata da temperature basse, una, successiva all'avvenuta ovulazione, in cui la temperatura si alza di qualche decimo di grado e si mantiene alta, solitamente, fino all'arrivo delle successive mestruazioni.


Per le donne con PCOS non sempre queste due fasi distinte sono individuabili in quanto i cicli sono spesso anovulatori, cioè non avviene l'ovulazione. 

In questi casi avremo un grafico in cui temperature alte e basse si alternano senza seguire uno schema e senza poter individuare un rialzo termico che ci permetta di confermare l'avvenuta ovulazione.


Esempio di grafico della TB con ciclo anuvulatorio, tipico di alcune donne con sindrome dell'ovaio policistico
Grafico Temperatura basale PCOS

Nel grafico sopra non è possibile stabilire se sia o meno avvenuta l'ovulazione in quanto non è presente un andamento bifasico: questo è un classico grafico a montagna russa in cui temperature alte e basse si alternano in modo irregolare, tipico dei cicli anovulatori.


Tuttavia è bene tener conto che, seppur con difficoltà o più raramente rispetto a donne sane, l'ovulazione è possibile anche per le donne con PCOS. Essendo la PCOS una sindrome, i suoi margini sono variabili e può presentarsi con segni e sintomi differenti da donna a donna, tanto che ad ora gli studiosi hanno individuato ben 4 fenotipi diversi di PCOS come ho spiegato qui. Ciò significa che potremmo avere donne affette da PCOS che hanno cicli ovulatori, o che ovulano ma in modo irregolare (talvolta al 14esimo giorno, a volte al 19esimo e così via) oppure che ovulano ma molto raramente.

In tutti i casi il monitoraggio della TB diventa fondamentale al fine di poter individuare se facciamo parte della categoria con PCOS ovulatoria o meno, ma soprattutto è essenziale per poter eventualmente tenere sotto controllo il ciclo mestruale, i risultati delle cure che stiamo intraprendendo e ancora di più per poter ottenere una gravidanza.


Spesso anche donne con PCOS si affidano ai famosi stick ovulazione per poter individuare la fase fertile ed eventualmente ottenere un concepimento. Purtroppo questi stick individuano solo il picco di LH, l'ormone che si alza 48-24 ore prima dell'ovulazione ma che non sempre porta ad essa. Questi stick sono stati inoltre progettati per donne non affette da anovulazione ricorrente. Soprattutto nelle donne affette da PCOS, l'LH ha spesso valori più elevati rispetto a donne sane, oppure raggiunge più picchi durante fasi distinte del ciclo mestruale durante diversi tentativi di raggiungere l'ovulazione che può però fallire.

A questo punto donne con PCOS potrebbero ottenere risultati ingannevoli, con numerosi stick positivi o falsi positivi e quindi illudersi di ovulare quando in realtà non è così. L'ovulazione purtroppo può essere confermata solo ecograficamente o a posteriori dopo l'avvenuto rialzo termico.


Da ciò si evince come l'uso del metodo sintotermico sia fondamentale soprattutto se si incrociano i dati ottenuti da temperatura basale, caratteristiche del muco cervicale (clicca qui per saperne di più) ed eventualmente dalla posizione della cervice.


Anche donne che normalmente hanno cicli e ovulazioni regolari potrebbero ritrovarsi ad osservare un grafico in cui le temperature sono ballerine oppure non è possibile individuare due fasi ben distinte tra pre e post-ovulazione. Niente paura: se avete seguito alla lettera le regole del metodo sintotermico potrebbe trattarsi di uno sporadico ciclo anovulatorio. Ciò non significa che siete affette da PCOS;  semplicemente, anche per donne sane, sporadici cicli anovulatori sono normali, soprattutto in periodi o dopo eventi stressanti. Se invece ciò dovesse ripresentarsi più volte allora è il caso di fare indagini più approfondite.


Ostetrica Arianna Viola

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